Una conoscenza molto casuale
Quando un mio amico mi parlò di un sito di incontri occasionali, magnificandone i risultati da lui ottenuti, non gli diedi molto peso. Pensai che l’amico aveva esagerato solo per farsi grande di fronte a me che ero ancora legato ai tradizionali sistemi affatto virtuali, che si sfruttavano per rimorchiare femmine di ogni tipo.
Invece, quella sera di fronte ad un paio di birre, il tizio mi parlava di donne contattate il giorno e conosciute materialmente la sera stessa e solo per vivere una parentesi di sesso senza alcuno strascico.
Ad ascoltare lui, era come attingere ad una eterna fonte dove scegliere la partner per trascorrere qualche ora in sua compagnia esclusivamente per agguantare il sospirato piacere della carne.
Troppo bello per essere vero, mi venne da pensare e terminata la serata con l’amico, automaticamente resettai quegli aneddoti così invitanti, mettendoli in un angolo della mia memoria ma senza dargli alcun peso.
Accadde un giorno che, chissà per quale oscuro gioco mnemonico, quelle storie mi salirono in testa facendomi riflettere circa l’opportunità di sperimentare anch’io quel famoso sito delle meraviglie.
Era una giornata uggiosa dove, in ufficio, non c’era nulla da fare a parte giocare con il solitario al computer. Vivendo solo e avendo da poco chiuso una relazione, svangavo il tempo tra il lavoro e la noia e questo significava che la sera, perdevo ore e ore facendo zapping davanti alla tv.
Cercai di recuperare il nome di quel sito e dopo qualche tentativo riuscii nell’impresa.
Feci una rapida ispezione della home page che non si discostava da molte altre: invitava ad iscriversi gratuitamente e a pubblicare il proprio profilo prima di potersi mettere alla ricerca di una partner occasionale.
Seguendo la procedura indicata, dopo un quarto d’ora potevo finalmente accedere al database del sito per cercare una donna il cui profilo stimolasse la mia immaginazione e fu in quel modo che contattai una certa Dorotea.
L’incontro immediato
Fu davvero facile come aveva detto il mio amico. Nel giro di un paio di giorni di chat e video chat ci fu l’incontro con Dorotea che mi aveva colpito per via del suo fisico praticamente perfetto. La giovane donna (aveva detto di non aver compiuto ancora i trenta) era una tipica bellezza mediterranea dalla carnagione scura, lunghi capelli nero corvino e da un corpo invitante che era un inno alla masturbazione e, durante quelle ore trascorse in chat, aveva dimostrato di non avere alcuna inibizione nei confronti del sesso che, come me, amava praticare senza porsi limiti di sorta.
L’incontro fu fissato per le sei del pomeriggio in un locale del centro per degustare un cocktail prima di andare in un ristorante per perfezionare la nostra conoscenza.
Quando Dorotea varcò la porta, confesso che mi venne un colpo al cuore per quanto era veramente bella. Le sue movenze ricordavano un felino in cerca di cibo e la sua femminilità era evidenziata da un abbigliamento che valorizzava le sue forme senza renderle volgari.
L’intesa, come avevo avuto modo di rendermi conto già in video chat, era pressoché ideale e faceva emergere prepotente tutta la chimica che avevamo riscontrato di possedere uno a favore dell’altra e viceversa.
Ero eccitato dalla sua presenza e Dorotea, affatto disturbata da questo mio stato, si divertiva a provocarmi lasciando più volte cadere la sua mano sopra al mio uccello già duro, sotto al tavolino.
Era un piacevole supplizio che anticipava quello che già presagivo di vivere qualche ora dopo e che continuò anche al ristorante dove ci recammo subito dopo l’aperitivo.
Una volta terminata la cena, Dorotea mi lanciò uno sguardo invitante e si alzò per andare alla toilette. Quel muto invito aumentò la mia eccitazione e dopo un paio di minuti mi alzai per raggiungere anch’io il bagno. Dorotea mi stava aspettando e dopo aver chiuso la porta si alzò la gonna lasciandomi ammirare le sue perfette gambe inguainate da autoreggenti color bianco che lasciavano scoperta la parte superiore della coscia. Non indossava mutandine cosicché ebbi modo di ammirare la sua curatissima peluria nera che stravolse la mia voglia di possederla.
Rise di gusto allargando le gambe e facendomi mettere in ginocchio per vedere la sua fica in tutta la sua bellezza. ‘Se vuoi leccarmela, devi prima leccarmi i piedi ed essere il mio schiavo’ disse in un tono particolarmente determinato.
Avrei fatto di tutto per poter assaporare quel maturo frutto del piacere e, sebbene fosse la mia prima volta, mi accinsi a leccarle i piedi prima di inghiottire le dita una per una.
Mi permise di raggiungere quel magico boschetto di peli e di saziarmi come desideravo. Mi alzai per poterla prendere in piedi in modo selvaggio ma lei estrasse dalla sua borsetta, un fallo di plastica che mi infilò violentemente nel culo facendomi eccitare come mai prima di allora. Mentre con la sua mano continuava a penetrarmi il culo attraverso quel sexy toy, si offrì a me permettendomi di scoparla come desideravo fare e facendomi provare una sensazione di sublime piacere.
Una vera scopata perversa con una grande maialina dominatrice.
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Tamer dice
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